Isbn: 9788823522831
€ 19.00

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«Ecco come portammo via dall'Africa il povero corpo straziato di bwana Daudi, il dottor David Livingstone, affinché potesse attraversare il mare ed essere seppellito nella sua terra». Così si apre il racconto di Halima, cuoca della spedizione dell'esploratore inglese partito per l'Africa nel 1866, che aveva consacrato gli ultimi anni della sua vita alla spasmodica ricerca delle mitiche sorgenti del Nilo. Una ricerca che non trovò pace nemmeno quando Livingstone, ormai malato e a corto di provviste, venne raggiunto dal giornalista americano Henry Morton Stanley, inviato in suo soccorso dopo che per tre anni se ne erano perse le tracce. Livingstone decise infatti di proseguire, incontrando la morte a Chitambo nel 1873. Furono i fedeli servitori africani a portarne il corpo fino a Zanzibar, sulla costa, da dove avrebbe intrapreso il suo definitivo ritorno nella madrepatria. Nel ripercorrere l'ultimo rocambolesco viaggio della salma di Livingstone in terra africana, Petina Gappah dà voce a chi nella storia non ne ha mai avuta, e getta una luce nuova su un'epopea dolorosa e spesso mistificata. Spingendosi oltre il paradigma del «cuore di tenebra», le parole taglienti di Halima e quelle intrise di religiosità di Jacob - schiavi affrancati scelti dall'esploratore per accompagnarlo nella sua impresa - raccontano il dramma di un'umanità depredata, ma anche una vicenda fatta di devozione, amore e profondo riscatto.

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Isbn: 9788823525757
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<p><span style="caret-color: rgb(120, 120, 120); color: rgb(120, 120, 120); font-family: &quot;Source Sans Pro&quot;; font-size: 13px; text-align: justify;">Nel 1954 Germán Velazquez Martín decide di tornare a casa. Aveva lasciato la Spagna un attimo prima della caduta della Repubblica grazie all'aiuto del padre, illustre psichiatra perseguitato dai franchisti. Negli anni dell'esilio in Svizzera, Germán si è laureato e in seguito ha condotto una importante sperimentazione su un nuovo farmaco. Per questo gli hanno offerto un posto nel manicomio femminile di Ciempozuelos, vicino a Madrid, dove ritrova Aurora Rodríguez Carballeira, che era stata la più enigmatica fra le pazienti di suo padre. Colta e intelligentissima, Aurora era affetta da una grave forma di paranoia che l'aveva condotta a compiere il più atroce dei gesti. Condannata per l'omicidio della figlia Hildegart, Aurora vive da anni in uno stato di apatia, interrotto solo per fabbricare inquietanti pupazzi di stoffa... Scardinare le difese di una mente così intricata sarebbe impossibile senza un alleato, ma Germán può contare su María, infermiera ausiliaria già messa a dura prova dalle esperienze della vita, malgrado la giovane età. Per lei infatti Aurora ha una considerazione particolare, insieme trascorrono lunghi pomeriggi studiando le piante e consultando il mappamondo alla ricerca di posti lontani. Sfidando le convenzioni, lo psichiatra si avvicina a María, finché tra i due nasce un sentimento puro e fragile, che per sopravvivere dovrà sottrarsi alle ombre del passato di entrambi. Gli anni Cinquanta in Spagna furono anni ingrati, in cui tutto era peccato e peccare era reato: una realtà cupa, asfissiante, su cui Almudena Grandes apre uno squarcio, raccontando la storia di un uomo e di una donna che hanno avuto il coraggio di opporsi alla dittatura - anche dei sentimenti - che strangolava il paese.</span><br></p>

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Isbn: 9788823525542
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<p><span style="caret-color: rgb(120, 120, 120); color: rgb(120, 120, 120); font-family: &quot;Source Sans Pro&quot;; font-size: 13px; text-align: justify;">Un'anziana coppia è preoccupata per la nipote. Sanno che ultimamente Danní si è messa a frequentare brutti giri legati alla droga e non avendo sue notizie da qualche giorno temono le sia successo qualcosa. Per questo decidono di chiedere aiuto a Konráð: la nonna di Danní, che era un'amica di sua moglie, ha rivestito importanti incarichi pubblici e non vuole dare nell'occhio rivolgendosi alla polizia. Konráð è un ex poliziotto in pensione, e a Reykjavík la sua fama lo precede; il fiuto non gli manca, ma è distratto, svagato, e da molti anni rimugina sulla sorte del padre, accoltellato da un assassino tuttora sconosciuto. Questa volta, però, scavare nel passato e concentrarsi su dettagli all'apparenza irrilevanti lo condurrà alla verità: la triste vicenda di una ragazzina annegata nel laghetto della Tjörnin quasi cinquant'anni prima potrebbe essere la pista giusta da seguire per risolvere anche il caso di Danní, che nel frattempo viene ritrovata cadavere nell'appartamento del fidanzato. La morte di Danní è stata un incidente o qualcuno voleva farla tacere per sempre? In un noir teso e sottile, Indriðason pone l'accento sul destino delle donne, che pagano il prezzo più alto per l'odio e la violenza degli uomini; e dimostra come anche il segreto più nascosto, sepolto sotto una coltre di inganni e di bugie, possa essere svelato.</span><br></p>

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Isbn: 9788823519329
€ 17.00

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Cosa c'è di divino nell'essere giovane madre di un figlio arrivato per grazia o per caso? Ci si augura per lui una vita buona: che non incontri il male, che il mondo lo accolga o almeno lo lasci in pace. È la storia umanissima di Maria, madre di Dio bambino, la stessa di ogni madre per cui il proprio bambino è Dio, vita che si consegna fragilissima e si promette eterna. Ma il figlio di Maria è troppo speciale perché la storia sia solo questa e infatti sarà altra, raccontata per generazioni in poesia, in pittura, in musica, nel vetro, nel ghiaccio immacolato, a punto croce, sulle volte delle cattedrali e sui selciati delle piazze. Qui parla Maria. Accanto a lei Giuseppe, padre che ha detto sì senza comprendere, senza nemmeno pronunciare questo sì, costruttore di un progetto di vita e di amore ben più grande di quello immaginato. Intorno a lei uomini e donne che pensano di capire, ma sanno solo chiacchierare; e gli amici del figlio, Giovanni, Simone, Giuda e anche Nicodemo, che si affannano di domande nella notte; e dottori e farisei che chiedono la verità solo per poterla negare. Sopra di lei, infine, gli angeli fanno corona, ma con le loro ali non riescono a tenere lontano il gran male del mondo, che si addensa fino a quando qualcuno griderà: «A morte». Ciò che resta è un corpo rotto senza grazia, consegnato a una madre ancora giovane, anche nel momento estremo così simile a tante madri. Ma questa è una storia troppo immensa perché tutto possa andare perduto.

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Isbn: 9788823525016
€ 17.50

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Charlie Savage è un dublinese di mezza età con una moglie instancabile, una figlia esasperata e un compagno di bevute in piena crisi d'identità... Nonostante faccia una gran fatica a stare al passo con i tempi - comprarsi dei vestiti nuovi lo manda in crisi, per non parlare dei social network o delle bizzarre richieste della moglie - le poche certezze che ha nella vita lo tengono a galla. Charlie infatti non potrebbe mai fare a meno della sua famiglia, che lo rende orgoglioso più di ogni altra cosa e lo tormenta più di ogni altra cosa, e per la quale farebbe tutto, persino tatuarsi SpongeBob sul petto se è il nipotino a chiederglielo; o del calcio, che d'estate, quando non c'è, lo fa soffrire più di quando la sua squadra perde; e nemmeno delle chiacchiere al pub con l'amico di una vita davanti a una bella pinta di birra... Con uno sguardo unico sulla vita di tutti i giorni, Roddy Doyle ci offre il ritratto di un uomo divertente, leale e che sa cadere sempre in piedi (finché le ginocchia reggono).

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