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Per dodicimila anni il Primo impero galattico ha governato su duecento milioni di mondi, in modo a volte tirannico, a volte benevolo, garantendo sempre ordine e civiltà. Poi è crollato, gettando la galassia nello sfacelo. Ma che cos'è accaduto prima della sua caduta? "Le correnti dello spazio" e "Il tiranno dei mondi" raccontano degli anni in cui Trantor, il pianeta-capitale, si stava espandendo e avviando a diventare un impero, mentre "Paria dei cieli" (il primo romanzo scritto da Asimov) mostra il Primo impero galattico al culmine della sua potenza. La storia galattica, la sua politica e i suoi conflitti sono l'immenso scacchiere su cui si gioca una vera e propria "partita cosmica" e maturano avvenimenti il cui significato sarà inizialmente avvolto nel mistero. Ideale completamento del "Ciclo delle Fondazioni", questi tre romanzi, ricchi di indimenticabili personaggi, offrono un panorama completo della saga asimoviana.
C'erano una volta cento ragazze che hanno cambiato il mondo. Ora ce ne sono molte, molte di più! "Storie della buonanotte per bambine ribelli" è diventato un movimento globale e un simbolo di libertà. Le autrici Francesca Cavallo ed Elena Favilli tornano con cento nuove storie per ispirare le bambine - e i bambini - a sognare senza confini: Audrey Hepburn, che mangiava tulipani per sopravvivere alla fame ed è poi diventata un'inarrivabile icona di stile e una straordinaria filantropa; Bebe Vio, grintosissima campionessa di scherma malgrado una grave malattia; J.K. Rowling, che ha trasformato il fallimento in un punto di forza e ha cambiato per sempre la storia della letteratura. Poetesse, chirurghe, astronaute, giudici, acrobate, imprenditrici, vulcanologhe: cento nuove avventure, cento nuovi ritratti per ispirarci ancora e dirci che a ogni età, epoca e latitudine, vale sempre la pena di lottare per l'uguaglianza e di procedere a passo svelto verso un futuro più giusto. Età di lettura: da 8 anni.
In un luglio afoso Francesco e i suoi amici, una comitiva di ragazzi e ragazze affamati di vita e di emozioni, scoprono un'oasi refrigerante alla cascata del Giglietto, sopra il paese di Spillace, in Calabria. Ma quel luogo incantevole cela un mistero: in uno dei mulini abbandonati, Francesco e Marta incontrano un personaggio enigmatico che sembra un vagabondo, si comporta come un uomo braccato, ed è armato. La curiosità buona dei due ragazzi, gli sguardi leali scambiati nell'ombra hanno la meglio sulla paura e presto l'uomo misterioso rivela qualcosa di sé, della ferita che lo ha condotto a nascondersi. E racconta una vicenda di coraggio, di rifiuto della prepotenza mafiosa, di dignità umana. Un intenso romanzo di formazione e di impegno civile che narra l'approdo di due adolescenti di oggi alla vita adulta, con la scoperta dell'amore e insieme della volontà di resistere al male. Passioni fisiche e morali, valori antichi e sempre necessari si incarnano nel gesto di baciare il pane, per celebrarne il dono e il mistero.
Quasi sempre, nelle famiglie dei pesci, dopo che la madre ha deposto le uova e il padre le ha fecondate, succede che vengano abbandonate a se stesse. Ci sono delle eccezioni, però. Come l'ippocampo, o cavalluccio marino. In questo caso non solo le uova non vengono abbandonate e uno dei due genitori le accudisce, ma - sorpresa - quel genitore è il papà! Completato da 4 pagine di acetato, il libro permette di "curiosare" tra le pagine.
Quanto di quel che abbiamo vissuto da bambini ci rimane attaccato alla pelle? Ci si può salvare dal male che abbiamo respirato crescendo? Rosa è nata nel quartiere San Nicola, il più antico e malfamato di Bari, un affollarsi di case bianche solcate da vichi stretti che corrono verso il mare, un posto dove la violenza "ti veniva cucita addosso non appena venivi al mondo". E a insegnarla a lei e ai suoi fratelli è stato il padre, soprannominato da tutti Faccia d'angelo per la finezza dei lineamenti, il portamento elegante e i denti bianchissimi; tanto quanto nera - " 'gniera gniera' come un pozzo profondo" - aveva l'anima. Faccia d'angelo ha riversato sui figli e soprattutto sulla moglie - una donna orgogliosa ma fragilissima, consumata dall'amore e dal desiderio che la tenevano legata a lui - la sua furia cieca, l'altalena dei suoi umori, tutte le sue menzogne e tradimenti. Ma Rosa è convinta di essersi salvata: ha incontrato Marco, ha creduto di riconoscere in lui un profugo come lei, è fuggita a Roma con lui, ha persino storpiato il proprio nome. Oggi, però, mentre il suo matrimonio sta naufragando, riceve la telefonata più difficile, quella davanti alla quale non può più sottrarsi alla memoria. Ed è costretta ad affrontare il viaggio a ritroso, verso la sua terra e la sua adolescenza, alla ricerca delle radici dell'odio per il padre ma anche di quelle del desiderio, scoperto attraverso l'amicizia proibita con una prostituta e l'attrazione segreta per un uomo più grande. E, ancora, alla ricerca del coraggio per liberarsi finalmente da un'eredità oscura e difficilissima da estirpare. Rosa Ventrella ha scritto un romanzo coraggioso, animato dalla volontà di smascherare la violenza che affonda le sue radici, dure e nodose come quelle degli olivi, nella storia di tante famiglie. Ma, con la sua lingua capace di dolcezza e ferocia, ha saputo mettere in scena a ogni pagina l'istinto vitale, la capacità di perdonare e rinascere.
La maestra Dolcina oggi spiega che il mondo è come una casa accogliente per tutta quanta la gente, e perché sia felice e contento va trattato bene, con rispetto e affetto. E se anche è così grande, insieme i piccini possono fare tante piccole cose tutte preziose. Età di lettura: da 3 anni.
Il protagonista di "Bla bla bla" è un uomo senza nome e senza età, in rivolta contro tutto e tutti. Nauseato e arrabbiato, abbandona la routine e la banalità della sua vita, le relazioni, i riti consolidati, le certezze e le abitudini; fugge senza lasciare traccia e si trasferisce in una città straniera. Una decisione improvvisa e apparentemente insensata, che segna l'inizio di un'odissea, una discesa agli inferi, forse, o forse un processo di rinascita Un'esperienza dopo l'altra, un incontro dopo l'altro, l'anonimo protagonista va alla deriva nel ventre della metropoli, nel buio in cui sprofondano tutte le illusioni, mentre il lettore segue ipnotizzato il flusso ininterrotto dei suoi pensieri allucinati e delle sue misere emozioni. Fino a cogliere, un barlume di felicità, la felicità dei folli, probabilmente l'unica possibile.
<div><div><div><div><div><div><div>Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori "una specie protetta che speri si estingua definitivamente". Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la forza di un leone, ma c'è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il bianco è l'assenza, tutto ciò che nella sua vita riguarda la privazione e la perdita è bianco. Il rosso invece è il colore dell'amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l'ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come tutte le presenze vicine, più difficile da vedere: Silvia è la sua realtà affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande.</div></div></div></div></div></div></div>
Nell'estate del 1985 Benji, teenager quindicenne, trascorre con tutta la famiglia le vacanze nella località balneare di Sag Harbor. Benji è un ragazzino di colore di buona famiglia, timido, frequenta una scuola a Manhattan e la sua vita sociale si limita ai film horror, alla musica punk, post-punk e poco altro. Tutto però cambia durante quell'estate, quando nella casa al mare finisce per ritrovarsi con una insolita compagnia di un gruppo di ragazzini di colore. In questo romanzo Colson Whitehead ricrea il mondo degli adolescenti con una tale capacità descrittiva ed empatica che riesce a proiettare il lettore nella magia sonnolenta e laboriosa di una lunga, oziosa vacanza estiva, con tutti i suoi orizzonti, le sue speranze, i suoi sogni e le sue scoperte. Benji e le memorabili giornate con la banda di amici coetanei sono una storia affascinante che tocca temi profondi come il difficile processo di costruzione dell'identità adolescenziale (nera, per giunta, in questo caso), la lotta per la conquista della stima altrui e dell'autostima e le tremende tensioni e pressioni che il mondo esterno esercita ogni giorno, anche in vacanza.
E se l'appello non fosse un semplice elenco? Se pronunciare un nome significasse far esistere un po' di più chi lo porta? Allora la risposta "presente!" conterrebbe il segreto per un'adesione coraggiosa alla vita. Questa è la scuola che Omero Romeo sogna. Quarantacinque anni, gli occhiali da sole sempre sul naso, Omero viene chiamato come supplente di Scienze in una classe che affronterà gli esami di maturità. Una classe-ghetto, in cui sono stati confinati i casi disperati della scuola. La sfida sembra impossibile per lui, che è diventato cieco e non sa se sarà mai più capace di insegnare, e forse persino di vivere. Non potendo vedere i volti degli alunni, inventa un nuovo modo di fare l'appello, convinto che per salvare il mondo occorra salvare ogni nome, anche se a portarlo sono una ragazza che nasconde una ferita inconfessabile, un rapper che vive in una casa famiglia, un nerd che entra in contatto con gli altri solo da dietro uno schermo, una figlia abbandonata, un aspirante pugile che sogna di diventare come Rocky... Nessuno li vedeva, eppure il professore che non ci vede ce la fa. A dieci anni da "Bianca come il latte, rossa come il sangue", Alessandro D'Avenia torna a raccontare la scuola come solo chi ci vive dentro può fare. E nella vicenda di Omero e dei suoi ragazzi distilla l'essenza del rapporto tra maestro e discepolo, una relazione dinamica in cui entrambi insegnano e imparano, disponibili a mettersi in gioco e a guardare il mondo con occhi nuovi. È l'inizio di una rivoluzione? "L'Appello" è un romanzo che, attingendo a forme letterarie e linguaggi diversi - dalla rappresentazione scenica alla meditazione filosofica, dal diario all'allegoria politico-sociale e alla storia di formazione -, racconta di una classe che da accozzaglia di strumenti isolati diventa un'orchestra diretta da un maestro cieco. Proprio lui, costretto ad accogliere le voci stonate del mondo, scoprirà che sono tutte legate da un unico respiro. chiudi
Impetuoso, lieve, sconvolgente: è il vento che soffia senza requie sulle pendici del Rossarco, leggendaria, enigmatica altura a pochi chilometri dal mar Jonio. Il vento scuote gli olivi secolari e gli arbusti odorosi, ulula nel buio, canta di un antico segreto sepolto e fa danzare le foglie come ricordi dimenticati. Proprio i ricordi condivisi sulla "collina del vento" costituiscono le radici profonde della famiglia Arcuri, che da generazioni considera il Rossarco non solo luogo sacro delle origini, ma anche simbolo di una terra vitale che non si arrende e tempio all'aria aperta di una dirittura etica forte quanto una fede. Così, quando il celebre archeologo trentino Paolo Orsi sale sulla collina alla ricerca della mitica città di Krimisa e la campagna di scavi si tinge di giallo, gli Arcuri cominciano a scontrarsi con l'invidia violenta degli uomini, la prepotenza del latifondista locale e le intimidazioni mafiose. Testimone fin da bambino di questa straordinaria resistenza ai soprusi è Michelangelo Arcuri, che molti anni dopo diventerà il custode della collina e dei suoi inconfessabili segreti. Ma spetterà a Rino, il più giovane degli Arcuri, di onorare una promessa fatta al padre e ricostruire pezzo per pezzo un secolo di storia familiare che s'intreccia con la grande storia d'Italia, dal primo conflitto mondiale agli anni cupi del fascismo, dalla liberazione alla rinascita di un'intera nazione nel sogno di un benessere illusorio.
Concepito negli anni bui del nazismo, "Il giuoco delle perle di vetro" è il romanzo più vasto e ambizioso di Hermann Hesse, un libro di estrema attualità intellettuale in cui una vicenda fantastica fa da sfondo alla visione utopistica di una comunità spirituale che unisce pratica ascetica e vita attiva. Hesse riprende dunque un tema che gli è caro fin dai tempi di Siddharta : la necessità per l'uomo moderno di scendere dalle regioni dello spirito assoluto per immergersi nel flusso della vita. Per la rilevanza delle questioni etiche affrontate l'uscita dell'opera fu accompagnata da un vivo e acceso dibattito, che consacrò lo scrittore come uno degli interpreti più acuti della crisi del secondo dopoguerra.
Dante è il poeta che inventò l'Italia. Non ci ha dato soltanto una lingua; ci ha dato soprattutto un'idea di noi stessi e del nostro Paese: il «bel Paese» dove si dice «sì». Una terra unita dalla cultura e dalla bellezza, destinata a un ruolo universale: perché raccoglie l'eredità dell'Impero romano e del mondo classico; ed è la culla della cristianità e dell'umanesimo. L'Italia non nasce da una guerra o dalla diplomazia; nasce dai versi di Dante. Non solo. Dante è il poeta delle donne. È solo grazie alla donna - scrive - se la specie umana supera qualsiasi cosa contenuta nel cerchio della luna, vale a dire sulla Terra. La donna è il capolavoro di Dio, la meraviglia del creato; e Beatrice, la donna amata, per Dante è la meraviglia delle meraviglie. Sarà lei a condurlo alla salvezza. Ma il poeta ha parole straordinarie anche per le donne infelicemente innamorate, e per le vite spente dalla violenza degli uomini: come quella di Francesca da Rimini. Aldo Cazzullo ha scritto il romanzo della Divina Commedia. Ha ricostruito parola per parola il viaggio di Dante nell'Inferno. Gli incontri più noti, da Ulisse al conte Ugolino. E i tanti personaggi maledetti ma grandiosi che abbiamo dimenticato: la fierezza di Farinata degli Uberti, la bestialità di Vanni Fucci, la saggezza di Brunetto Latini, la malvagità di Filippo Argenti. Nello stesso tempo, Cazzullo racconta - con frequenti incursioni nella storia e nell'attualità - l'altro viaggio di Dante: quello in Italia. Nella Divina Commedia sono descritti il lago di Garda, Scilla e Cariddi, le terre perdute dell'Istria e della Dalmazia, l'Arsenale di Venezia, le acque di Mantova, la «fortunata terra di Puglia», la bellezza e gli scandali di Roma, Genova, Firenze e delle altre città toscane. Dante è severo con i compatrioti. Denuncia i politici corrotti, i Papi simoniaci, i banchieri ladri, gli usurai, e tutti coloro che antepongono l'interesse privato a quello pubblico. Ma nello stesso tempo esalta la nostra umanità e la nostra capacità di resistere e rinascere dopo le sventure, le guerre, le epidemie; sino a «riveder le stelle». Un libro sul più grande poeta nella storia dell'umanità, a settecento anni dalla sua morte, e sulla nascita della nostra identità nazionale; per essere consapevoli di chi siamo e di quanto valiamo.
Quando la nuova maestra viene soprannominata Arpia Sferza e quando ogni giorno di scuola si trasforma in una battaglia, potete ben credere che in IV D ne succedano davvero di tutti i colori. Tra scheletri da rimontare, generali austriaci e fantasmi in cornice, lettrici di fotoromanzi e pantere di velluto, Elisa, Prisca e Rosalba condurranno la loro personale lotta contro l'ingiustizia inflitta alle compagne più povere e indifese proprio per mano di chi dovrebbe trattare le alunne in modo imparziale e amorevole. Il loro cuore allora batterà forte e non potranno fare a meno di ascoltarlo e di entrare in azione per far capire ai grandi che i bambini sanno distinguere benissimo il confine tra giusto e sbagliato. Non avranno alcuna paura di lottare in nome della giustizia e aspetteranno che la vittoria arrivi, lenta ma inesorabile come una tartaruga... Età di lettura: da 11 anni.
La visione labirintica del mondo, l'attenzione alle relazioni segrete fra le cose, l'ambientazione spazio-temporale spesso esotica e remota. Nei diciannove racconti che compongono I sette messaggeri (1942), la sua prima raccolta di racconti, si ritrovano tutti gli elementi più tipici della complessa poetica di Dino Buzzati. Racconti permeati da meravigliose suggestioni del favolismo d'ispirazione orientale e da quell'accentuato simbolismo, non privo di risvolti umani, che accompagnerà Buzzati nell'intero suo lavoro di raffinato narratore.
Barcellona, fine anni '50. Daniel Sempere non è più il ragazzino che abbiamo conosciuto tra i cunicoli del Cimitero dei Libri Dimenticati, alla scoperta del volume che gli avrebbe cambiato la vita. Il mistero della morte di sua madre Isabella ha aperto una voragine nella sua anima, un abisso dal quale la moglie Bea e il fedele amico Fermín stanno cercando di salvarlo. Proprio quando Daniel crede di essere arrivato a un passo dalla soluzione dell'enigma, un complotto ancora più oscuro e misterioso di quello che avrebbe potuto immaginare si estende fino a lui dalle viscere del Regime. E in quel momento che fa la sua comparsa Alicia Gris, un'anima emersa dalle ombre della guerra, per condurre Daniel al cuore delle tenebre e aiutarlo a svelare la storia segreta della sua famiglia, anche se il prezzo da pagare sarà altissimo. Dodici anni dopo "L'ombra del vento", Carlos Ruiz Zafón torna con un'opera monumentale per portare a compimento la serie del Cimitero dei Libri Dimenticati. "Il labirinto degli Spiriti" è un romanzo fatto di passioni, intrighi e avventure. Attraverso queste pagine ci troveremo di nuovo a camminare per stradine lugubri avvolte nel mistero, tra la Barcellona reale e il suo rovescio, un riflesso maledetto della città. E arriveremo finalmente a scoprire il gran finale della saga, che qui raggiunge l'apice della sua intensità e al tempo stesso celebra, maestosamente, il mondo dei libri, l'arte di, raccontare storie e il legame magico che si stabilisce tra la letteratura e la vita.
Patrick è un insegnante e un pittore con l'ossessione per la perfezione. In una mattina di giugno entra per l'ultima lezione nella sua aula dell'Accademia di Belle Arti. È pronto a lasciare Roma per ripartire da zero a Venezia, città fatta d'acqua e d'incanto. Torna a casa e prima di partire decide di andare in soffitta per dare un ultimo sguardo al quadro che ritrae la donna che ha molto amato, la donna il cui ricordo porta sempre con sé. Ma, quando scopre la tela, la vede vuota: la donna sembra avere abbandonato il quadro. Sgomento, Patrick copre nuovamente il dipinto. In fretta e furia abbandona la soffitta e Roma, e corre all'aeroporto. Durante il volo, però, batte la testa e all'arrivo si ritrova confuso, non riesce a ricordare bene il motivo per cui è partito. Ma in tasca ha un biglietto con un indirizzo e un nome: "Residenza Punto Feliz". Si recherà là e troverà una nuova e strana famiglia pronta ad accoglierlo. Miguel, il proprietario della pensione, uno spagnolo saggio cui è facile affidarsi; Vince, gondoliere con il cuore spezzato da un amore andato male; e il piccolo Enrique, curioso ed entusiasta come solo i bambini sanno essere. La nuova vita di Patrick scorre tra amnesie e scoperte, finché a una festa incontra Raquel e non ha dubbi: è lei, la donna che è fuggita dal suo quadro. Un libro sul perdersi e il ritrovarsi, sulla memoria e l'accettazione di se stessi, sull'importanza di restare fedeli al precetto più vero e necessario: "mai controcuore".