Isbn: 9788838940224
€ 22.00

Sinossi

Una famiglia del Nord Italia, tra l'inizio di un secolo e l'avvento di un altro, una metamorfosi continua tra esodo e deriva, dalle montagne alla pianura, dal borgo alla periferia, dai campi alle fabbriche. Il tempo che scorre, il passato che tesse il destino, la nebbia che sale dal futuro; in mezzo un presente che sembra durare per sempre e che è l'unico orizzonte visibile, teatro delle possibilità e gabbia dei desideri. E questo il paesaggio in cui vivono e muoiono i personaggi di Giorgio Fontana, i Sartori, da quando il primo di loro fugge dall'esercito dopo la ritirata di Caporetto e incontra una ragazza in un casale di campagna. Poi un figlio perduto in Nordafrica, due uomini sopravvissuti e le loro nuove famiglie, per arrivare ai giorni nostri: quelli di una giovane donna che visita la tomba del bisnonno, quasi a chiudere un cerchio. Quattro generazioni, dal 1917 al 2012, che si spostano dal Friuli rurale alla Milano contemporanea affrontando due guerre mondiali e la ricostruzione, la ricerca del successo personale o il sogno della rivoluzione, la cattedra in una scuola e la scrivania di una multinazionale. È circa un secolo, che mai diventa breve: per i Sartori contiene tutto, la colpa, la vergogna, la rabbia, la frenesia, il viaggio. Sempre lo scontro e quasi mai la calma, o la sensazione definitiva della felicità. Ma i Sartori non ne hanno bisogno, e forse nella felicità neppure credono. Perché se in ogni posto del mondo bisogna battersi e lottare allora è meglio imparare ad accettare le proprie inquietudini, e stare lì dove la vita ci manda il racconto dei Sartori affronta il fardello di un passato che sembra aver lasciato in eredità solo fatica e complessità, persino nei più limpidi gesti d'amore. Se gli errori e le sfortune dei padri ricadono sui figli, come liberarsene? Esiste una forza originaria capace di condannare un'intera famiglia all'irrequietezza? Come redimere se stessi e la propria stirpe? La risposta a queste domande è nella voce di un tempo nuovo, nello sguardo di chi si accinge a viverlo, nelle parole di uno scrittore di neppure quarant'anni che ha voluto affrontare con le armi della letteratura la povertà e il riscatto, la fede e la politica, il coraggio dei deboli e la violenza dei forti.

€22.00

Sinossi

<p><span style="caret-color: rgb(33, 37, 41); color: rgb(33, 37, 41); font-family: &quot;Source Sans Pro&quot;; font-size: 13px; text-align: justify;">"Nell'estate del 1995 trovai, tra vecchie carte di casa, un decreto ministeriale (che riproduco nel romanzo) per la concessione di una linea telefonica privata. Il documento presupponeva una così fitta rete di più o meno deliranti adempimenti burocratico-amministrativi da farmi venir subito voglia di scriverci sopra una storia di fantasia (l'ho terminata nel marzo del 1997). La concessione risale al 1892... Nei limiti del possibile, essendo questa storia esattamente datata, ho fedelmente citato ministri, alti funzionari dello stato e rivoluzionari col loro vero nome (e anche gli avvenimenti di cui furono protagonisti sono autentici). Tutti gli altri nomi e gli altri fatti sono invece inventati di sana pianta." (A. C.). Con uno scritto di Raffaele La Capria.</span><br></p>

€13.00
Isbn: 9788838936074
€ 15.00

Sinossi

"È qualcosa che viene dal passato... Ma c'è un problema: nel passato recente non si trova niente, quello remoto è troppo remoto per scavare". Milano, quasi centro, eppure periferia, "più di seimila appartamenti, famiglie, inquilini legali barricati in casa, abusivi, occupanti regolari, occupanti selvaggi", vecchi poveri, giovani poveri, italiani poveri, immigrati poveri, criminali poveri. Uno di quei posti incredibili, eppure reali, ormai senza rappresentanza politica, dove i piccoli stratagemmi di un welfare fai-da-te sono questione di sopravvivenza. Posti di cui l'informazione parla solo quando si tratta di sicurezza, o razzismo. A pochi chilometri da lì, in una via socialmente distante anni luce, un sessantenne imprenditore molto ricco e dalla vita irreprensibile viene freddato con due colpi di pistola. Una vecchia pistola. E sul corpo, un sasso. Ma "il morto non era uno che di solito muore così". E non sarà l'unica vittima. Per fronteggiare "il ritorno del terrorismo", il ministero manda un drappello di esperti burocrati. Ma la vera squadra d'indagine è clandestina, creata per lavorare sotto traccia e lontano dal clamore mediatico: sono Ghezzi e Carella, due poliziotti diversissimi tra di loro, ma entrambi fedeli più alla verità che all'immagine o alle convenienze. E non sono i soli a indagare su un caso in cui, dall'affascinante vedova agli intrecci d'affari, dalla legge alla giustizia, nulla è ciò che sembra. Carlo Monterossi, l'autore di un affermato programma tivù spazzatura, inciampa per avventura nel «caso dei sassi» mentre si trova a dover recuperare, insieme all'amico detective Oscar Falcone, un preziosissimo anello rubato. Tre storie destinate a incontrarsi in un intreccio dall'ordito perfetto, che resta fino alla fine coperto dal mistero.

€15.00
Isbn: 9788838939464
€ 15.00

Sinossi

Per un errore, Charley Fortnum, console onorario britannico in una lontana località dell'Argentina, è stato rapito dai ribelli paraguayani invece dell'ambasciatore americano. A questo punto i guerriglieri non possono più tirarsi indietro. E Fortnum è così poco rilevante che nemmeno i governi e gli apparati hanno voglia di fare un passo per salvarlo. Nessuno è interessato a prenderlo per quello che è: una persona. Tranne l'individuo dal cui punto di vista, non sempre imparziale, è ricostruita tutta la storia: il giovane medico, mezzo inglese mezzo paraguayano, Eduardo Plarr. Attorno si agita una piccola comunità di persone che hanno conosciuto il console onorario e tutti, anche gli autoctoni, sembrano relitti di un naufragio abbandonati per caso in una terra «troppo vasta per gli esseri umani». Un movimento narrativo che intreccia tanti temi, dialoghi, situazioni, personaggi, in modo tale da aver attratto il cinema, ma la vicenda serve anche all'autore per analizzare, con straziante profondità, l'ambiguità umana, come sia illusoria la possibilità di distinguere con sicurezza e di prendere posizione. Con una nota di Alessandro Baricco.

€15.00
Isbn: 9788838936579
€ 15.00

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Lampedusa, da lepas, lo scoglio eroso dalla furia degli elementi, che resiste nella vastità del mare aperto. Oppure Lampedusa da lampas, la fiaccola che risplende nel buio, che sconfigge l'oscurità. Su questa isola protesa a sud, tra Africa e Europa, Davide Enia guarda in faccia chi arriva e chi attende, e narra la storia di un naufragio individuale e collettivo. Da un lato una moltitudine in movimento, che attraversa intere nazioni e poi il Mar Mediterraneo, in condizioni al di là di ogni immaginazione. Dall'altro, a cercare di accoglierla, un pugno di uomini e donne sul confine di un'epoca e di un continente. Nel mezzo si è posto l'autore stesso, per raccontare la scoperta di ciò che accade davvero in mare e in terra, e il fallimento delle parole che si inabissano nel tentativo di comprendere i paradossi del presente. A partire da una forte esperienza, dal toccare con mano la disumana tragedia degli sbarchi, Enia dà voce ai volontari, agli amici d'infanzia, alle testimonianze dei ragazzi che approdano miracolosamente sull'isola. E mette a nudo le conseguenze emotive di questa realtà toccante e sconcertante, soprattutto nel rapporto con il padre, medico da poco in pensione, che accetta di recarsi con lui a Lampedusa. Ritrovarsi assieme a testimoniare il dolore pubblico di quelli che approdano e di coloro che li salvano dalla morte, accanto a quello privato della malattia dello zio, li spinge a reinventare un rapporto, a forgiare un nuovo e inedito dialogo che si sostituisce ai silenzi del passato. «Ho frequentato Lampedusa per anni. Ho visto sbarcarvi qualche migliaio di persone, ho incontrato il personale medico e gli uomini della Guardia Costiera, ho mangiato a casa dei residenti, sono uscito in barca con i pescatori, ho ascoltato ragazzi sopravvissuti alla traversata e ho dialogato con i testimoni diretti». In "Appunti per un naufragio" emerge la vera storia di persone accomunate dall'esperienza della fragilità della vita, che come una rivelazione spinge ognuno verso un nuovo approdo, verso l' ascolto e la scoperta dell' altro.

€15.00
Isbn: 9788838910173
€ 10.00

Sinossi

<p><span style="caret-color: rgb(33, 37, 41); color: rgb(33, 37, 41); font-family: &quot;Source Sans Pro&quot;; font-size: 13px; text-align: justify;">Il primo omicidio letterario in terra di mafia della seconda repubblica - un omicidio eccellente seguito da un altro, secondo il decorso cui hanno abituato le cronache della criminalità organizzata - ha la forma dell'acqua (""Che fai?" gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda. "Qual è la forma dell'acqua?". "Ma l'acqua non ha forma!" dissi ridendo: "Piglia la forma che le viene data"). Prende la forma del recipiente che lo contiene. E la morte dell'ingegnere Luparello si spande tra gli alambicchi ritorti e i vasi inopinatamente comunicanti del comitato affaristico politico-mafioso che domina la cittadina di Vigàta, anche dopo il crollo apparente del vecchio ceto dirigente. Questa è la sua forma. Ma la sua sostanza (il colpevole, il movente, le circostanze dell'assassinio) è più antica, più resistente, forse di maggior pessimismo: più appassionante per un perfetto racconto poliziesco. L'autore del quale, Andrea Camilleri, è uno scrittore e uno sceneggiatore che pratica il giallo e l'intreccio con una facilità e una felicità d'inventiva, un'ironia e un'intelligenza di scrittura che - oltre il divertimento severo del genere giallo - appartengono all'arte del raccontare. Cioè all'ingegno paradossale di far vedere all'occhio del lettore ciò che si racconta, e di contemporaneamente stringere con la sua mente la rete delle sottili intese.</span><br></p>

€10.00
Isbn: 9788838926082
€ 13.00

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"Non è che tutti gli anni possono ammazzare qualcuno per farvi passare il tempo", sbotta disperato Massimo il barrista. Ma è impossibile sottrarsi al nuovo intrigo in cui stanno per trascinarlo i quattro vecchietti del BarLume: nonno Ampelio, il Rimediotti, il Del Tacca del Comune, Aldo il ristoratore. Dalla vendita sottoprezzo di una villa lussuosa, i pensionati, investigatori per amor di maldicenza, sono arrivati a dedurre l'omicidio del vecchio proprietario, morto, ufficialmente, di un male rapido e inesorabile. Massimo il barrista, ormai in balìa dei vecchietti che stanno abbarbicati tutto il giorno al tavolino sotto l'olmo del suo bar nel paese immaginario e tipico di Pineta, al solito controvoglia trasforma quel fiume di malignità e di battute in una indagine. Il suo lavoro d'intelletto investigativo si risolve grazie a un'intuizione che permette di ristrutturare le informazioni, durante un noioso ricovero ospedaliero: proprio come avviene nei classici del giallo deduttivo. E a questo genere apparterrebbero, data la meccanica dell'intreccio, i romanzi del BarLume, se non fosse per le convincenti innovazioni che vi aggiunge Marco Malvaldi. La situazione comica dei quattro temibili vecchietti che sprecano allegramente le giornate tra battute diatribe e calunnie, le quali fanno da base informativa e controcanto farsesco al mistero. La feroce satira che scioglie nell'acido ogni perbenismo ideologico. La rappresentazione, umoristica e aderente insieme, della realtà della provincia italiana...

€13.00
Isbn: 9788838925887
€ 13.00

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Per legge superiore è prima di tutto il ritratto di un magistrato di fronte a un dilemma morale che gli fa percepire, con abbagliante chiarezza, quanto sia divenuta inadeguata l'idea di giustizia che coltiva da sempre. Roberto Doni ha più di sessant'anni, fa il sostituto procuratore a Milano, è sobrio, formale, ineccepibile. Il suo pensiero prevalente è l'ultimo passo della carriera, il più alto: ma non è un uomo di potere. Prende il privilegio come vive il resto, come cosa dovuta, inevitabile. Così Milano gli sembra operosa, prevedibile, asettica, ma in fondo straniera a tutti; la bella moglie, con la sua intelligenza, con il suo ragionevole amore, lo appaga; lo stupisce appena l'atteggiamento della figlia lontana, che gli sembra sempre un tacito, inspiegabile, rimprovero. A quest'uomo, che non s'è più incontrato con il tormento del dubbio da quando, agli inizi, dialogava con un collega coraggioso che gli fu maestro di ideali, capita una pratica di routine. Dovrà sostenere in appello l'accusa contro un muratore tunisino, ora in galera per un crimine commesso dalle parti di via Padova, un'aggressione che ha suscitato clamore di giornali e proteste popolari. Tutto scontato: perfino l'imputato sembra accettare quello che tutti vogliono, una condanna. Ma in quel momento a Doni si presenta una giovane giornalista free-lance. Chiede al procuratore di proporre, addirittura, l'assoluzione. Non solo è convinta dell'innocenza dell'uomo, ma si dichiara in grado di provarla...

€13.00
Isbn: 9788838939815
€ 14.00

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Graham Greene, lo scrittore spia, scelse il treno per Istanbul, rievocante il fascino luccicante dell'Orient Express, per mettere in azione il suo campionario di tipi umani. Il romanzo - un divertimento, come recita il sottotitolo - è del 1932 ed è il primo grande successo di vendite dell'autore. Precede di un anno il giallo allestito sullo stesso mezzo da Agatha Christie con Hercule Poirot. Ma quanto diversi dagli eleganti signori vendicativi della scrittrice sono i passeggeri del treno di Greene: «un'umanità spaventata - scrive Antonio Manzini nella "Nota" a questo volume - insicura, dubbiosa, tragica e dolente». Uomini e donne in viaggio attraverso l'Europa e attraverso le proprie vite: chi per la prima volta di fronte a una specie di amore, chi alle prese con un ultimo riflesso di idealismo; tutti, però, vittime e carnefici di un cinismo generale. Coral, la piccola dolce ballerina di fila, è attesa da una traballante compagnia inglese in Turchia, e intreccia durante il viaggio una relazione sentimentale carica di illusione. Il dottor Czinner, comunista e sognatore, non crede più che la miccia che vuole accendere prenderà e spera solo che il suo sacrificio ambito abbia degna risonanza. Il signor Myatt, ricco ebreo in viaggio d'affari, ha un conto da regolare con un funzionario infedele della ditta, ma sente il vigore del disprezzo razziale che gli cresce intorno. Mabel Warren, cinica giornalista a caccia di uno scoop cannibalesco, sa che la sua amante mantenuta Janet la tradirà definitivamente. Il ladro Grünlich approfitta dell'altrui bontà solo per salvarsi la pelle. E via così in un ingarbugliarsi di vite dentro lo spazio affollato degli scompartimenti, mentre il treno scorre sui binari «simile al movimento di una macchina da presa» (Domenico Scarpa, nella Postfazione). E in questo romanzo dall'umorismo impassibile il manovratore di destini Greene è come se leggesse la profezia oscura di quello che accadrà in Europa; nella naturale ineluttabile crudeltà delle persone, nel crescente antisemitismo incontrastato, nel disprezzo esibito dai conformisti verso ogni solidarietà. Chi soccombe del tutto alla fine sono i benintenzionati. "Il treno per Istanbul" è un classico romanzo entre-deux-guerres. Ma in quei vagoni potrebbe viaggiare benissimo un campione della spaesata umanità di oggi. Lo scavo etico-psicologico, la rappresentazione di una società, costituiscono l'attualità senza tempo dell'opera di Graham Greene.

€14.00

Sinossi

L'ultima indagine del commissario Montalbano in una edizione speciale in cui vengono presentate due versioni del romanzo, quella definitiva del 2016 e la prima scritta dall'autore nel 2005 e rimasta nel cassetto della casa editrice fino ad ora. Il lettore potrà così seguire i mutamenti di quella lingua individuale, unica, inventata da Andrea Camilleri e la sua evoluzione nel corso del tempo. Una sperimentazione alla quale lo scrittore teneva moltissimo e che viene resa così evidente dal confronto tra le due versioni.

€20.00
Isbn: 9788838902550
€ 10.00

Sinossi

Un'ipotesi dell'autore - una giustificazione per un modo di raccontare così allusivo - è che questo libro potrebbe servire da guida per un amante di percorsi incongrui. E vi è certo dell'incongruo in questa ricerca di un amico disperso, ombra di un passato segnato - s'indovina - da una qualche definitiva rottura; in quest'India conosciuta solo nelle camere d'albergo, negli ospedali, e che pure balugina attraverso i colloqui essenziali con profeti incontrati sui pullman, con gesuiti portoghesi, con gnostici di una società teosofica. Ma è un'incongruità che dall'esplici-tarsi di suggerimenti, da concomitanze che si rivelano necessarie, si riordina a metodo. È il lato notturno e occulto delle cose il tema di "Notturno indiano".

€10.00
Isbn: 9788838941948
€ 15.00

Sinossi

L'America profonda, bianca, povera, razzista, che il mondo ha visto balenare nell'assalto al parlamento di Washington, viene rappresentata, in questo romanzo, nei suoi anni, per così dire, di formazione. Lo storico Alessandro Barbero torna indietro nel tempo per riportare alla luce un episodio atroce e simbolico, attraverso la voce di un vecchio uomo dell'Alabama. Guerra di secessione americana. Un reduce, sudista, uno sconfitto dalla vita e dalla guerra. La studentessa di un college lo stimola a ricordare. Lui non si lascia pregare, ma divaga, tergiversa, non arriva al punto, e senza volerlo accresce la curiosità sull'episodio di sangue perché preferisce riportare, nel linguaggio figurato del suo ambiente, le premesse nelle esistenze della gente che l'hanno reso possibile e lo spiegano. Una miriade di storie e personaggi intorno a quella guerra che causò più morti americani di tutte le guerre. Un pennello semplice, feroce e nostalgico dipinge tutta la società che i Confederati volevano anacronisticamente conservare. Fondata inseparabilmente sullo schiavismo, un tipo di rapporto di sottomissione che modella tutto il resto. Di cui tutto trasuda. Ozioso e stanco, innamorato di sagome alla Mark Twain sulle rive del grande fiume, il reduce rende l'immagine di un organismo sociale complesso, non privo di un comunitarismo rassicurante ma che reagisce in modo violento alla diversità; una gerarchia paternalistica che produce un senso di giustizia impotente, istintivo e frustrato; l'influenza invadente di piccole chiese identitarie e fondamentaliste che comandano intolleranze elementari; la diffidenza verso la riflessione, l'indifferenza di fronte alla violenza; un erotismo del tutto corporale. Così come una favola elaborata, Alabama porta alle divisioni dell'oggi, nella maniera di Alessandro Barbero che sa dare alla storia l'andamento di un romanzo e alle narrazioni la precisione della conoscenza.

€15.00
Isbn: 9788838934865
€ 13.00

Sinossi

«Un lavoro d’indagine vero, sul campo, è molto più simile alla battaglia navale. All’inizio spari alla cieca, e non cogli niente, ma è fondamentale che tu ti ricordi dove hai sparato, perché anche il fatto che lì tu non abbia trovato nulla è una informazione». Non lontano dalla casa di Nonno Ampelio, uno dei quattro vecchietti investigatori del BarLume, ci sono i Sassi Amari, il litorale di Pineta. Abbandonato lì, viene trovato il cadavere di una bella ragazza con un particolare tatuaggio. Lei viene presto identificata, dal figlio dell’anziana presso cui lavorava, come la badante ucraina della madre. Le colleghe connazionali si affrettano ad accusare il marito della ragazza, un balordo che la tormentava. E il caso sembra avviato a una veloce conclusione. Tra i Vecchietti serpeggia la delusione. Visto anche che l’indagine è affidata a un altro commissariato, e non all’amica vicequestore, la fidanzata di Massimo il Barrista. Ma è l’ostinazione senile che fornisce alla Squadra Investigativa del BarLume l’intuizione decisiva. E grazie anche all’intermediazione di un altro squinternato, il compagno Mastrapasqua che delle ucraine conosce usi e costumi, il vicequestore Alice Martelli può raddrizzare un’inchiesta cominciata con il piede sbagliato. Marco Malvaldi ha rinnovato il giallo umoristico. L’invenzione delle sue storie, seguite da tanti lettori e diventate una serie televisiva, è di adagiare l’indagine cerebrale, tutta deduzione da indizi esistenziali e spesso psicologici, sullo sfondo tenero e comico di un gruppo di amici pensionati cresciuti in una provincia antica, che odora di civiltà comunale, dalla lingua tagliente, radicale e arguta, e dal vernacolo sboccato.

€13.00
Isbn: 9788838919053
€ 12.00

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Nelle giornate dell'avvocato Guerrieri, ogni tanto piomba una pratica, di quelle che non portano né soldi né gloria, ma solo nuovi nemici. Lui non riesce a rifiutarla, una specie di molla gli scatta dentro. La nuova pratica di "Ad occhi chiusi" gli prospetta una giovane donna vittima di maltrattamenti che ha avuto il coraggio di denunciare l'ex compagno suo persecutore: nessun avvocato vuol rappresentarla per timore delle persone potenti implicate. E la molla che gliela fa accettare sembra essere la ragazza con un'aura di inquietudine, che una sera si presenta assieme all'amico ispettore di polizia nel suo studio per chiedergli di assumere la difesa della donna tormentata.

€12.00
Isbn: 9788838940781
€ 15.00

Sinossi

C'è una «falla», nella Sezione che dirige gli affari dei Servizi segreti britannici in Africa, una fuga di informazioni. Dentro le stanze della sezione interessata, un giorno dopo l'altro, Maurice Castle, il responsabile, e il suo sottoposto Arthur Davis sono uniti da una tiepida quotidianità nella routine del lavoro. Ogni tanto una birra al pub. Il più giovane, Davis, scalpita, vorrebbe una missione sul campo. A Castle, la vita va bene così, odia le scosse, ama l'anonimato anzi lo coltiva, chiede solo di potere ritornare a casa la sera, dalla moglie e dal figlio. Di sé rivela poco o nulla, sistematicamente; quando qualcuno lo stuzzica sulle noie del matrimonio, replica che lui ama la sua donna e il bambino, ma alle spalle ha una carriera avventurosa. Ha servito in Sudafrica e da lì è riuscito, in violazione dell'apartheid, valendosi dei «terroristi» neri, a portare con sé la giovane Sarah, la bantu di cui è innamorato inseguita dagli agenti del regime, e il figlio di lei Sam. Mentre i due agenti si punzecchiano nel torpore burocratico degli uffici di Sua Maestà, i vertici dell'MI6 scatenano l'indagine sulla talpa. Una caccia condotta con astuzia perversa e cinismo, perché la posta è più grande di quanto emerga, che condurrà a conseguenze atroci. E inizierà l'impresa disperata, la solitaria e strana battaglia ideale in cui Maurice Castle innesterà il fattore umano. Scrive Enrico Deaglio, nella sua Nota, che Graham Greene ha inventato il genere della spy story, offrendo «una nuova definizione dell'"eroe occidentale"». Della spy story, quindi, Il fattore umano è un prototipo, ma arriva ben al di là del genere. Immersi nella trama che avvince alla voglia di sapere come va a finire, si stagliano più temi. Il ritratto commovente di un uomo che fa dell'amore per una donna la chiave della giustizia più universale; la descrizione di ambienti, luoghi e giornate che vanno dalle cacce dell'aristocrazia ai tinelli piccolo borghesi; la rappresentazione di una upper classeducata e feroce; la critica dell'imperialismo predatorio dalla faccia cortese; l'illustrazione dei dilemmi inestricabili che pone la storia. Ma soprattutto, è un romanzo morale, alla Greene, che indaga «la ricerca della verità attraverso le slealtà» (Domenico Scarpa).

€15.00
Isbn: 9788838937750
€ 14.00

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Un cold case per i Vecchietti del BarLume. Un vecchio omicidio mai risolto, avvenuto nel fatidico 1968, si riapre per una questione di eredità. Muore nel suo letto Alberto Corradi, proprietario della Farmesis, azienda farmaceutica del litorale toscano. Alla lettura del testamento, il notaio ha convocato anche la vicequestore Alice Martelli, perché nelle ultime volontà del defunto è contenuta una notizia di reato. Erede universale è nominato il figlio Matteo Corradi, ma nell'atto il testatore confessa di essere stato lui l'autore dell'assassinio del fondatore della fabbrica, suo padre putativo. Il 17 maggio del 1968 Camillo Luraschi, capostipite della Farmesis, era stato raggiunto da una fucilata al volto. Le indagini non avevano trovato risultati, forse perché il clima politico consigliava di non scavare troppo. L'imbroglio nella linea di successione obbliga alla riapertura dell'inchiesta. Matteo Corradi non potrebbe, infatti, ereditare ciò che il padre ha ottenuto mediante un delitto. Alice Martelli, la fidanzata (eterna) di Massimo, in questo caso non può fare a meno dell'archivio vivente di pettegolezzi costituito dai quattro vecchietti, che erano stati coinvolti tutti in modi diversi nel Movimento. Le indagini si svolgono, come al solito, tra la questura e il BarLume di Pineta dove Aldo, nonno Ampelio, Pilade Del Tacca del Comune, il Rimediotti (detti anche i quattro «della banda della Magliadilana ») dissipano gli anni della loro pensione, vanamente contenuti dal gestore Massimo, costretto a esorcizzare con la logica le ipotesi dei senescenti occupanti della sala biliardo del bar. Da dove passano storielle toscanacce di ogni genere. L'inchiesta si imbatte in svolte e nuovi delitti obliquamente diretti a occultare. E scomoda, in stolidi playback, i ricordi del Sessantotto nella zona. Finché - tra dialoghi alla Ionesco o da signor Veneranda, battute micidiali in polemica tra i vecchietti e tra loro e il mondo, perle di saggezza buttate lì nel lessico più scostumato e inattuale - si fa strada l'unica maschera triste di tutto il palcoscenico, Signora la Verità. Marco Malvaldi, con la serie del BarLume, ha rinnovato un genere, il giallo comico di costume. E, in "A bocce ferme", la parte del giallo puro si prende una sua rivincita senza sacrificio per la risata.

€14.00
Isbn: 9788838918964
€ 12.00

Sinossi

<p><span style="caret-color: rgb(33, 37, 41); color: rgb(33, 37, 41); font-family: &quot;Source Sans Pro&quot;; font-size: 13px; text-align: justify;">Nell'anno di grazia 1935, quello della guerra d'Abissinia, Michilino è un "picciliddro". Figlio della Lupa, fascista perfetto, arruolato nella milizia di Cristo grazie a prima comunione e cresima, il bambino si cerca a tentoni tra un padre che si "ringalluzza con la creata di casa" e una madre che si dà alla "penetrante conversazione" con un prete. Il professore Gorgerino, pedofilo e capo dell'opera nazionale balilla, lo introduce alla ginnastica degli spartani brutalizzandolo per festeggiare di volta in volta la presa di Macallè, di Tacazzè, Axum. Ed è proprio durante i festeggiamenti per la presa di Macallè che il bambino dall'infanzia manomessa decide di farsi vendicatore, trasformandosi in un pluriomicida soldato della milizia del Duce e di Cristo.</span><br></p>

€12.00
Isbn: 9788838938870
€ 10.00

Sinossi

Un tram, che si fa immaginare come isola di luce nel buio della notte di Natale, viaggia nell'estrema periferia. Dentro porta un mistero, fragile e abbandonato. Salgono povere persone che hanno finito la giornata. La prostituta deportata dall'Africa, il suo disgraziato cliente, il clandestino che vive di espedienti, l'artista vinto dalla malattia, l'infermiera assediata dalla solitudine, il ragazzo che non riesce a mettere insieme la cena per la compagna e la figlia. Vanno verso la notte di vigilia che li aspetta, o che semplicemente non li aspetta. Ciascuno porta con sé, nei pensieri, nel ricordo, sul corpo, una storia diversa e complicata, che parla di loro stessi e di altri, ma pur sempre impastata di impotenza e di rabbia. Ma quel mistero gettato in fondo ai sedili, dietro la cabina dell'autista assuefatto all'indifferenza, li raccoglie tutti insieme, come un presepe viaggiante, miraggio di salvezza. Per quanto ognuno di loro senta che non c'è salvezza fuori da quel tram di Natale. Nella sua prosa fortemente lirica, che ha la capacità di modularsi ai momenti del racconto, quasi di musicarli, Giosuè Calaciura con gli strumenti della letteratura ci restituisce l'urgenza, la profondità e le contraddizioni del nostro tempo. Alla Dickens (il cui Canto di Natale questo racconto apertamente richiama), senza timidezze nel mettersi decisamente dalla parte della denuncia e dell'impegno.

€10.00

Sinossi

Un fortunato autore televisivo ha abbandonato la trasmissione cui deve la fama e una discreta agiatezza. Si chiama Crazy Love e racconta la vita sentimentale della «né buona né brava gente della Nazione». Sotterfugi, tradimenti, odio, passioni e rancori, al motto di «Anche questo fa fare l’amore». Un enorme successo, ma lui non ne può più. Felice e orgoglioso della sua scelta, una sera gli si presenta in casa un tizio che cerca di ucciderlo. Si salva la vita, ma da qui in poi cominciano i guai. Una coppia di killer colti e professionali, due zingari in cerca di vendetta, una giovane segugia col cuore in frantumi, collezionisti e contrabbandieri di souvenir nazifascisti, qualche morto di troppo. Sullo sfondo accanto a una Milano multietnica e luccicante, la vita brulicante del campo rom, la sua cultura, la sua eticità. Questo di Robecchi è un giallo e una commedia, tra Scerbanenco e le canzoni di Enzo Jannacci. Una commedia nera, piena di suspense, di sorprese e paradossi. Raccontata da una voce caustica e cattiva, che tutto commenta e descrive con acuminata ironia, e che tiene in equilibrio il sarcasmo ribelle e sfacciato del suo investigatore chandle-riano (appassionato di Bob Dylan) e il cinismo a suo modo morale del punto di vista criminale e della vendetta. A riprova che un thriller di qualità è sempre anche critica sociale e romanzo di costume.

€15.00

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